Breve introduzione ai Funghi Medicinali
Per arrivare al mondo dei funghi medicinali con il giusto atteggiamento, bisogna spesso passare dalla gastronomia alle pratiche esoteriche andine …. un bel viaggio, ma vale la pena di farlo, per atterrare poi nel giusto terreno ed imparare ad apprezzare per le enormi potenzialità curative che hanno.
Lasciati alle spalle gli intingoli profumati ed i viaggi psichedelici, si passa alla medicina tradizionale, che in ogni angolo del mondo (Cina, Tibet, Brasile, Russia sono solo esempi ) ha scoperto ed utilizzato la micoterapia.
Oggi, la ricerca scientifica ha prodotto una quantità considerevole di studi, che hanno chiarito molto del suo funzionamento, validandola come risorsa terapeutica per un ventaglio piuttosto ampio di patologie.
Il nostro bel gruppo approfondisce i temi legati alla salute intestinale ma ricordiamo che i funghi hanno, tra le altre cose, proprietà antinfiammatorie, immunomodulanti e di protezione cardio-vascolare, sono fantastici prebiotici, antiossidanti, antivirali ed in campo oncologico sono utilizzati in sinergia con i farmaci, per la loro azione diretta ed indiretta, che migliora drasticamente la qualità della vita del paziente.
La loro azione più affascinante è quella di essere delle sostanze adattogene, ovvero aiutano il corpo a rispondere agli stress ambientali senza premere sull’acceleratore ma regolando, modulando la risposta biologica dell’organismo.
C’è di che approfondire per ore ….
Ma prima ancora di sapere cosa scegliere, dobbiamo sapere come scegliere. In entrambi i casi, il mio consiglio è di farvi seguire da un terapeuta ….perché troppe volte il prodotto sbagliato nella sostanza e nella formulazione, acquistato grazie al passaparola e senza l’adeguata personalizzazione professionale ha deluso le aspettative.
E’ un punto sul quale concedo poco al fai da te: chi vi segue fa dello studio, dell’informazione e dell’approfondimento la propria vita, oltre che il proprio lavoro: beneficerete dei suoi sforzi e non vi perderete in giungle a dir poco impenetrabili, buttando tempo e denaro.
Che un fungo sia biologico, non basta, infatti.
Modalità di coltivazione, lavorazione e conservazione sono tutt’altro che secondarie rispetto al prodotto finale, non solo in termini di salubrità ma anche di efficacia. Ad esempio, potreste acquistare un prodotto che contiene una parte del fungo nella quale non è presente il principio attivo che intendete assumere. oppure che contiene più materiale di coltura che fungo vero e proprio.
I terreni di coltura nei quali vengono inoculate le spore, sono CEREALI: man mano che il fungo cresce, il cereale viene consumato, fino a sparire nel prodotto finito, se il fungo è portato a completa maturazione.
Caso contrario, la resa alla vendita sarà maggiore (il cereale pesa più del fungo) ma il prodotto finito non farà per noi, e sarà in ogni caso meno efficace per tutti, intolleranti o meno.
Un altro classico esempio, riguarda le molecole attive. Un fungo può contenere una molecola nel corpo fruttifero (quello che noi conosciamo come fungo ma che è in realtà l’apparato riproduttivo) ed un’altra nel micelio (che è invece il fungo vero e proprio, nascosto nella terra e che possiamo immaginare come delle “radici” ramificate) e queste molecole possono avere azioni sinergiche o differenti tra loro.
Inoltre, come e perché scegliere tra prodotti che contengono biomassa, fungo intero, solo estratti o un mix di questi?
Sappiamo che gli estratti sono meglio tollerati a livello intestinale, in caso di infiammazione, ma possiamo perdere la sinergia data dall’unione dei composti ? In termini terapeutici, il gioco vale la candela ?
E se scegliamo gli estratti., dobbiamo sapere che il simile scioglie il simile, quindi in un estratto acquoso perderemo le componenti lipofiliche e viceversa, quindi dovremo conoscere le caratteristiche della giusta molecola e scegliere il metodo di estrazione corretto per avere un prodotto terapeuticamente valido.
Insomma,per dirla in due parole, è un ginepraio.
Giusto per la curiosità, vi aggiungo un elenco di alcuni dei funghi medicinali che trovate in commercio ed alcune, solo alcune, delle loro azioni:
Il Ganoderma Lucidum (o Reishi) è senz’altro il più conosciuto, ha azione antinfiammatoria, antistress e di protezione cardiovascolare; l’ Hericium Herinaceus è protettore di mucosa ed ha interessantissima azione di sostegno neurolgico; l’Auricularia, antinfiammatorio delle mucose, è utile nelle insufficienze venose
mentre il Coprinus, viene usato nel trattamento della sindrome metabolica, come il Maitake (Grifola frondosa). Il Polyporus Umbrellatus è amico della diuresi, aiuta nella stasi linfatica ed in caso di edemi; l’ABM, non è di tradizione cinese: ed ha un uso decisamente interessante nella protezione da chemio e radioterapie. Lo Shiitake (Lentinus Edodes) ha, tra le altre cose,azione prebiotica a livello del cavo orale ed il polisaccaride da esso estratto è un farmaco antitumorale utilizzato per via iniettiva con grande efficacia in Oriente. E sua maestà il Cordyceps, incredibile tonico, antivirale e regolatore del sistema immunitario.
Esistono in commercio sia i funghi singoli sia sinergie di funghi o sinergie di funghi e piante o vitamine.
Anche in questo caso, attenzione: ad esempio la Vitamina C, che pur andrebbe assunta con i funghi, non deve essere presente nella capsula che li contenga, pena il decadimento del prodotto.
Potete sbizzarrirvi con tisane e caffè, ma solo se siete consapevoli di affidarvi al potere evocativo della loro presenza, piuttosto che a qualche effetto terapeutico.
Per chi volesse approfondire, una delle maggiori esperte in Italia e nel mondo è la Dott.ssa Cazzavillan, che ha un sito ed ha scritto un po’ di libri, oltre ad avere all’attivo delle pubblicazioni.
Io vi consiglio di leggere questi
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__funghi-medicinali-dalla-tradizione-alla-scienza.php e https://www.macrolibrarsi.it/libri/__cordyceps-sinensis-libro.php
e farvi poi un giro su pubmed (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/), giusto per rendervi conto di quanto i funghi medicinali abbiano da dire e da dare alla scienza ed alla nostra salute.
Sull’impatto dei betaglucani sul microbiota intestinale, ad esempio https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30196242/ ed anche https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29757949/
Sull’azione di hericium a livello intestinale come regolatore immunitario https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29156761/ ed anche https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28713364/
ma potete davvero sbizzarrirvi.